Federica Zianni

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La prassi dell’arte come il costituirsi delle religioni e dei miti, è comune a tutti gli esseri umani e presente in ogni cultura fin dagli albori dell’umanità. Attraverso la sua ricerca, Federica Zianni cerca di riflettere come l’arte, intesa come pratica, sia il punto di incontro, la terra franca in cui contrastare le paure suscitate da problematiche attuali come l’identità, il retaggio culturale e la migrazione, in modo diretto e dimostrativo, attraverso istallazioni e performance. L’artista lavora principalmente con la scultura utilizzando materiali artificiali come resine, camere d’aria e lacci emostatici accostandoli spesso a quelli classici come l’ottone e il bronzo, utilizzando la tecnica della fusione a cera persa, a cui è molto legata. Nella sua produzione affronta il tema dell’introspezione del sé creando superfici mosse e lucide che non rimandano ad un ritratto chiaro di chi vi si specchia. La sua ultima serie è connessa alla creazione di forme rigonfie, organiche in apparenza, riflettendo sulla natura culturale dell’essere umano e le sue sfaccettature, attraverso il recupero dei miti classici e reinterpretando immagini archetipiche di nascita, morte, creazione e distruzione.

Federica Zianni (Roma, 1993) vive e lavora a Milano. Si laurea al triennio della Scuola di Scultura nel 2015 con lode. Nello stesso anno espone al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano con Arnaldo Pomodoro in una mostra curata da Marco Meneguzzo. Frequenta la Hochschule für Bildende Künste di Dresda fino al 2017, dove porta avanti i suoi studi con Wilhelm Mundt e Castern Nicolai, e il biennio della Scuola di Scultura con il professor Vittorio Corsini presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si laurea nel 2018 con lode. Durante il 2018 partecipa a Premi di rilievo nazionale come il Premio Combat, il Premio Vittorio Viviani e il Premio Comel durante il quale, le è stata assegnata una menzione d’onore. Nel 2019 le viene assegnato il PRS Talent Prize e vince il Premio Rospigliosi per la categoria under 30. Nel giugno 2019 prende parte al GIFA (Fiera Internazionale della Fonderia) a Düsseldorf, come eccellenza italiana, in agosto, partecipa allo Swiss Art Expo di Zurigo, ed è finalista ad Artrooms Award a Londra. Nel 2020 espone per la prima volta alla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale. Inoltre è finalista al Malamegi LAB15 Art Prize, al Premio di Scultura Gabbioneta, al Premio Mellone, al Premio di Scultura Fregellae durante il quale le viene assegnato il 2˚ premio, infine vince il Premio Arts in Rome. Nel 2021 vince il premio espositivo di We Art Open 2021 indetto da No Title Gallery. È tra i finalisti del Premio Cramum e di Exibart Prize, l’opera selezionata è stata pubblicata in un volume edito da Exibart Edizioni. Inoltre è finalista al Mediterranean Contemporary Art Prize, al Premio Fregellae e al Premio Artkeys. È tra gli artisti in residenza di VIR Viafarini-in-residence e partecipa alla residenza artistica In-Edita 2, progetto coordinato dalle gallerie Galerie Alberta Pane, Ikona Venezia e Marina Bastianello Gallery. Nel 2022 è finalista al Premio Arte a cura di Cairo Editore, la cui mostra avrà luogo al Palazzo Reale di Milano.